Benvenuti nel mio salotto virtuale, un luogo dove posso condividere le mie passioni con chi passa da qui. Si parla di piccole chicche quotidiane, di curiosità lontane e vicine, di storie locali e non solo. Mettetevi comodi e partiamo per un lungo viaggio.

mercoledì 14 settembre 2016

Al Museo delle Maschere

Le maschere sarde sono conosciute ovunque in tutto il mondo, eppure erroneamente le persone le identificano come maschere carnevalesche, ma realmente hanno una lunga storia ben più intrigante e colma di misteri. Mamoiada, un piccolo paese della Barbagia, famoso per i Mamuthones e Issohadores, per far conoscere la storia e la cultura delle maschere tradizionali sarde, ha messo in piedi uno dei musei più singolari della Sardegna.
Al Museo delle Maschere Mediterranee il visitatore si avvicina al mondo delle maschere sarde già nella prima sala: qui sono state sistemate tre maxischermi distanziati l’uno dall’altro dai Mamuthones e Issohadores. La sala multivisione, partendo dalle maschere create interamente a mano dagli  artigiani mamoiadini, alla fabbricazione dei campanacci da parte di pochissimi artigiani di Tonara, dalla vestizione, fino al carnevale barbaricino, tra suoni, immagini e testi  si inizia a prendere confidenza con le persone del luogo che spiegano la storia e il significato delle maschere mamoiadine.
Nella seconda sala, in fondo alla stanza appaiono i Mamuthones e Issohadores in tutta la loro integrità con pelli, maschere facciali e campanacci, e il loro splendore è messo in risalto dalla luce proveniente da una grande finestra ad angolo. Ai lati della sala si possono osservare altre maschere tradizionali sarde: i Merdules, i Thurpos di Orotelli, i Boes e Filonzana di Ottana; mentre in una grande vetrina, che copre un’intera parete, sono esposte una cospicua raccolta di maschere facciali.
Nella terza sala sono state allestite maschere provenienti da diverse regioni del Mediterraneo e, tra filmati e spiegazioni della guida, il visitatore può confrontarle con quelle sarde e notare una serie di similitudini sia nell’abbigliamento che nei movimenti delle persone che le indossano.



 
Il biglietto del Museo delle Maschere Mediterranee, addizionata da una piccolissima spesa, se il visitatore lo gradisce, include anche la visita al “Museo della Cultura e del Lavoro” e al “Museo MATer”. Il Museo della Cultura e del Lavoro è un piccolo angolo progettato al fine di far conoscere la storia degli abiti tradizionali del paese, oltre a ciò con la sala tematica si possono approfondire i mestieri tipici del luogo. Il Museo MATer è un museo tematico da non perdere perché con un plastico e un filmato si scoprono i monumenti e siti archeologici di Mamoiada, e soprattutto si familiarizza con la recente scoperta de Sa Perda Pintà, una stele gigantesca in granito interamente disegnata con dei cerchi concentrici pieni di misteri; inoltre in un’altra sala, con un monitor touch screen, possiamo conoscere storie reali di alcuni bambini, donne e uomini del luogo di ogni età e grado sociale.
 
Maschere sarde
 

 




 
 
 

Maschere del Mediterraneo
 





 
 

Passeggiando per le vie di Mamoiada possiamo vedere: 


Sa Perda Pintà
 
 
 
Domus de Janas
 

 
 
Fontana romana Su’Antaru Vetzu
 

 
 
Menhir
 
 
 


Nessun commento:

Posta un commento

Ricordo ai lettori che il legislatore ha emanato una norma per proteggere i dati personali quando si naviga nei blog, quindi, prima di lasciare un commento, si consiglia la lettura della pagina “Disclaimer, Privacy & Cookie”.