Ultimamente mi chiedono cos’è e come si
prepara sa Purpuza, forse per molte persone è una parola sconosciuta eppure noto
sempre più una curiosità intorno a questo nome; è una pietanza da gustare in
compagnia, appaga i palati più fini, si può servire per dissuadere i più
piccoli a mangiare alimenti industriali e poco genuini, ha un profumo
inconfondibile che trascina tutti, adulti e bambini, è un prelibato spuntino,
se lo provi non lo dimentichi.
E’ un piatto tipico della Sardegna, diffuso principalmente
in Barbagia, si prepara con la carne di maiale macinata grossolanamente con il
tritacarne oppure tagliuzzata finemente col coltello, condita e marinata con
sale, pepe, vino e aceto, preparata per fare le salsicce, ma invece di
insaccarlo con l’intestino tenue si cuoce direttamente in padella e si gusta
quando è ancora caldo. In passato preparare sa Purpuza era una tappa obbligata,
non era una scelta ma una necessità, questo succedeva perché non era diffuso il
budello sintetico e se mancavano le naturali (per trovarle si coinvolgeva tutto
il vicinato), si finiva per cucinare questa squisita pietanza al poste delle
salsicce. Io personalmente uso la ricetta delle salsicce di mia madre.